Inquinamento atmosferico, in Europa “Prigionieri dello smog che uccide”: L’inchiesta del Guardian

Un’indagine del Guardian ha rilevato che il 98% della popolazione europea respira aria tossica. Che a causa dell’inquinamento atmosferico, si trova in una “grave crisi di salute pubblica”.

L’analisi dei dati provenienti da immagini satellitari all’avanguardia e da stazioni di monitoraggio a terra – 1.400 in tutto – mostra che c’è una grave crisi.

Il 98% delle persone vive in aree con un inquinamento da polveri sottili altamente nocivo che supera le linee guida dell’OMS.

Il 74% degli europei vive in aree in cui la qualità dell’aria supera gli standard dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Il Guardian ha riportato che, tra i Paesi europei, la Macedonia del Nord ha la peggiore qualità dell’assistenza sanitaria. L’Europa orientale fa peggio dell’Europa occidentale in generale, con l’Italia come eccezione.

Le cause e le conseguenze del particolato

L’inquinamento prodotto da automobili, fabbriche e riscaldamento domestico è la causa principale del particolato. Spesso ha un impatto maggiore sulle comunità povere rispetto a quelle ricche.

Secondo l’OMS, la concentrazione di queste particelle, che vengono rilasciate dalla combustione dei combustibili fossili e contribuiscono all’inquinamento atmosferico, non dovrebbe superare i 5 microgrammi per metro cubo.

Più di 400.000 persone muoiono ogni anno per malattie legate all’inquinamento e molte altre sono a rischio.

L’Unione Europea si trova di fronte a una sfida: la scorsa settimana il Parlamento ha votato per seguire le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità entro il 2035.

Il particolato passa dai polmoni al flusso sanguigno, dove può causare numerosi problemi di salute: cancro in tutti gli organi, diabete (o aggravamento di condizioni preesistenti), depressione, malattie cognitive.

L’aria tossica della Pianura Padana

In gran parte della Pianura Padana, i livelli di inquinamento sono ancora molto elevati, circa quattro volte superiori a quelli raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

Le aree più colpite non sono solo i poli industriali di Torino e Milano, ma anche le regioni rurali dove gli inquinanti tendono ad accumularsi nonostante abbiano origine altrove.

In Lombardia, poi, gli allevamenti intensivi di suini e pollame hanno reso la qualità dell’aria particolarmente scadente.

Il numero di decessi in Italia causati dall’inquinamento atmosferico è salito a oltre 50.000 nel 2020, con il tasso più alto per 100.000 abitanti registrato a Cremona, tra i 150 e i 200 decessi.

La struttura geografica della Pianura Padana, che è circondata su tre lati da catene montuose e affronta le correnti della breve costa adriatica, rende più difficile la riduzione dell’inquinamento.

Giovanni Pirotta, di Legambiente Cremona, ha commentato: “Anche se l’aspetto della mortalità è noto da tempo, si tende a nasconderlo sotto il tappeto”.

Una crisi di salute pubblica

L’epidemiologo ambientale Roel Vermeulen ha dichiarato al quotidiano britannico che si tratta di una grave crisi di salute pubblica.

Le fasce più povere e svantaggiate della società tendono a vivere in aree dove i livelli di inquinamento atmosferico sono più elevati, ha osservato Barbara Hoffmann, docente di epidemiologia ambientale all’Università di Düsseldorf.

I dati sono stati compilati da studiosi dell’Università di Utrecht nei Paesi Bassi e dell’Istituto svizzero di salute pubblica e tropicale nell’ambito di un progetto finanziato dall’UE chiamato Expanse.

Hanno utilizzato una combinazione di fonti: dati satellitari, stazioni di monitoraggio dell’inquinamento e informazioni sull’uso del suolo.

Questo studio modella i livelli medi annuali di PM2,5 in Europa nel 2019, fornendo risultati tra i più accurati mai ottenuti per questa regione.

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