Perché bere acqua abbassa la glicemia? Ecco la risposta

Bere acqua è un ottimo modo per abbassare la glicemia e contrastare i problemi che possono derivare da valori fuori norma di questo parametro.

La glicemia, che misura la quantità di glucosio nel sangue, può aumentare a causa di diversi fattori, tra cui, ad esempio, una produzione insufficiente di insulina. Ma se raggiunge livelli molto elevati può contribuire allo sviluppo dell’iperglicemia, una condizione che favorisce l’insorgenza di malattie piuttosto importanti come il diabete di tipo 2.

Per prevenire l’iperglicemia è necessario adottare una serie di buone abitudini, come condurre uno stile di vita sano e seguire una dieta adeguata. Allo stesso tempo, però, è fondamentale ricordarsi di idratarsi regolarmente perché bere acqua abbassa la glicemia e aiuta a prevenire la disidratazione, una condizione che può causare problemi anche molto importanti nei pazienti affetti da diabete.

Numerosi studi testimoniano oggi l’impatto che una corretta idratazione ha sulla riduzione dei livelli di glucosio. Tra questi, il rapporto Reduced water intake deteriora la regolazione del glucosio nei pazienti con diabete di tipo 2, pubblicato da Nutrition Research, che ha dimostrato che una scarsa assunzione di acqua nel corso della giornata è associata a un aumento dell’iperglicemia.

Inoltre, altri studi sottolineano che alcuni infusi senza zucchero, come il tè verde e il caffè, attivando gli ormoni responsabili del controllo glicemico, possono contrastare gli effetti negativi del diabete. Al contrario, un’analisi pubblicata su European Journal of Nutrition nel 2021 conferma che bere acqua e limone abbassa la glicemia, contribuendo sia a mitigare del 30% il picco medio di concentrazione di glucosio nel sangue sia a ritardarne la manifestazione.

Tuttavia, è necessario consumare solo bevande a basso contenuto di zuccheri e a zero calorie: prepararle da soli a casa è sempre la soluzione migliore, soprattutto se si considera che tè, infusi e acqua aromatizzata in bottiglia comunemente venduti nei supermercati possono contenere quantità significative di sostanze zuccherine, anche quando vengono presentati come bevande dietetiche.

È assodato anche che, a causa dei particolari meccanismi innescati dall’insorgenza dell’iperglicemia, le persone affette da diabete sviluppano anche uno stato di ipertensione nel 90% dei casi. In questo caso, per abbassare contemporaneamente la glicemia e la pressione arteriosa, è possibile bere almeno un litro di acqua a basso contenuto di sodio al giorno, ricordando di diminuire parallelamente anche il sale nella dieta.

Per mantenere un livello ottimale di idratazione ed evitare il rischio di iperglicemia, è consigliabile assumere acqua con magnesio: i medici raccomandano di utilizzare acqua con concentrazioni rilevanti di magnesio che, secondo un recente studio clinico pubblicato su Nature, svolge un ruolo molto importante nella regolazione dell’insulina. In particolare, oggi si stima che un’acqua per soggetti iperglicemici debba contenere più di 50 milligrammi di magnesio per litro.

Perché bere acqua abbassa la glicemia?

I reni sono responsabili dell’eliminazione del glucosio in eccesso dal sangue attraverso la produzione di urina. Quando una persona beve acqua, questa viene assorbita nel flusso sanguigno e contribuisce ad abbassare i livelli di zucchero nel sangue.

Quando si verifica uno stato di iperglicemia, la concentrazione dei livelli di glucosio nel sangue può diventare così elevata che i reni, per eliminare la quantità in eccesso, sono sottoposti a un notevole carico di lavoro. In generale, oggi si considerano a rischio i valori di iperglicemia compresi tra 100 e 126 mg per decilitro di sangue, almeno 8 ore dopo l’ultimo pasto.

La conseguenza è un aumento della produzione di urina e della frequenza della minzione giornaliera (poliuria): due sintomi piuttosto comuni in presenza di malattia diabetica, che spesso si associano anche a sete eccessiva e a episodi di insonnia notturna, legati soprattutto alla continua necessità di urinare.

La minzione frequente spinge l’organismo a richiedere più acqua che, in assenza di un adeguato apporto, può essere assorbita anche dai tessuti. Questo porta inevitabilmente alla disidratazione, a cui si associa, in quello che può essere definito a tutti gli effetti un circolo vizioso, un’ulteriore concentrazione dei livelli di glucosio nel sangue.

Lascia un commento