Perchè ci si ammala di cancro: età, ereditarietà, stile di vita, virus e fattori ambientali.

Sebbene gli scienziati non abbiano ancora scoperto la causa definitiva del cancro, esistono diversi fattori di rischio che possono aumentare la probabilità di svilupparlo: età, ereditarietà, stile di vita ed esposizioni ambientali.

È ormai chiaro che le cellule tumorali proliferano in modo incontrollato a causa di mutazioni nei loro geni.

Secondo Saverio Cinieri, presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom), “alcune mutazioni sono ereditarie, ma la maggior parte di esse si verifica a causa di fattori esterni. Possono essere causate da comportamenti o da esposizioni ambientali”.

“Capire le cause del cancro e come si manifesta in modi diversi ci aiuterebbe a prevenire o trattare la malattia in modo più efficace”.

Il rischio di ammalarsi di cancro aumenta con l’età: la maggior parte dei tumori si sviluppa nelle persone di età superiore ai 60 anni.

In tutto il mondo, e anche in Italia, le statistiche indicano che degli oltre 377 mila nuovi casi di cancro diagnosticati ogni anno, più della metà riguarda una persona con più di 60 anni.

Il cancro, in molti casi, è considerato una malattia tipica dell’invecchiamento. Con l’aumento dell’aspettativa di vita e del numero di persone anziane, cresce anche il tasso di tumori.

Gli anziani hanno una probabilità 40 volte maggiore di sviluppare il cancro rispetto ai 20-40enni e quattro volte maggiore rispetto ai 45-65enni.

Tra i 50 e i 69 anni, 1 uomo su 5 rischia di avere una diagnosi di tumore e 1 donna su 7.

Ereditarietà

Il cancro è ereditario? È una preoccupazione comune a molte persone.

Tuttavia, se si guardano i numeri, la situazione è rassicurante: solo una minoranza dei tumori diagnosticati ogni anno viene definita familiare in gergo perché ha un evidente legame con la famiglia.

I geni non vengono trasmessi direttamente ai figli, ma solo la predisposizione per una determinata malattia.

Tuttavia, se in famiglia c’è già stata una diagnosi di cancro, è bene sapere che la probabilità di essere diagnosticati è più alta della media. Questo non significa che tutti si ammaleranno prima o poi, ma solo che è più probabile che accada.

Sebbene sia possibile ereditare un gene mutato che rende la cellula più suscettibile al cancro, affinché le cellule tumorali inizino effettivamente a formarsi e a crescere devono aggiungersi altri errori.

Gli esperti sconsigliano di sottoporsi a un test genetico per il cancro senza che il medico ne abbia accertato la necessità medica. La consulenza genetica e i relativi test sono forniti dal SSN a coloro che soddisfano precisi requisiti requisiti.

Stile di vita

Gli esperti lo dicono da tempo: adottare abitudini di vita sane potrebbe prevenire più di un caso di cancro su tre.

Prevenire il cancro può essere semplice: non fumare, evitare l’alcol e seguire una dieta sana. Anche l’esercizio fisico è importante per prevenire l’insorgenza di molti tumori.

Oltre al tabacco, che è noto come causa di un lungo elenco di tumori (come il cancro ai polmoni e alla bocca), sembra sempre più che la scelta di ciò che mangiamo possa essere ancora più importante.

Mangiare bene può aiutare a evitare la metà del rischio di ammalarsi di cancro – e il sovrappeso o l’obesità sono una causa nota di molti tipi di cancro, in particolare di quelli dell’endometrio, del colon-retto, dell’esofago e del seno nelle donne in post-menopausa.

È stato dimostrato che un’attività fisica regolare (come camminare di buon passo) per almeno mezz’ora cinque giorni alla settimana aiuta a prevenire diverse forme di cancro.

Infine, è meglio esporsi al sole lentamente e con attenzione: evitare le scottature aiuta a ridurre il rischio di tumori della pelle.

Fattori ambientali

Di tutte le persone che sviluppano il cancro, solo il 5% circa può essere collegato direttamente all’inquinamento ambientale.

Ci sono diversi elementi nell’ambiente che possono causare la crescita dei tumori.

Alcuni sono di origine antropica, come le radiazioni ionizzanti (provenienti dai raggi cosmici che penetrano nell’atmosfera), l’amianto o asbesto e alcuni metalli: arsenico, berillio, cadmio, cromo, piombo e nichel; alcune sostanze chimiche sono più pericolose per determinate categorie di lavoratori: ad esempio, il benzene, presente in alcuni detergenti e sverniciatori e nel fumo di sigaretta, può causare la leucemia.

Le diossine sono sottoprodotti dei processi industriali e tendono ad accumularsi nell’ambiente, negli alimenti e nei tessuti umani.

Anche i pesticidi utilizzati in agricoltura e il cloruro di vinile, presente nella produzione di plastica, sono noti per la loro pericolosità.

Oppure, ancora, gli idrocarburi policiclici aromatici presenti nei gas di scarico delle automobili e nel fumo prodotto dalla combustione della legna (oltre che nel fumo di sigaretta o nei cibi cotti alla griglia), possono favorire lo sviluppo di tumori di polmone, pelle e apparato urinario.

Virus

In Italia e in altri Paesi ad alto reddito, le infezioni croniche rappresentano circa il 7-8% di tutti i tumori maligni diagnosticati ogni anno – meno di 30mila su 377mila casi.

Alcune infezioni croniche (tra cui l’epatite B e C, il virus di Epstein-Barr, l’HIV e il Papillomavirus o HPV) sono causate da virus che potrebbero essere in gran parte prevenuti, o addirittura del tutto, attraverso la vaccinazione.

Questi agenti infettivi possono rimanere nel corpo di una persona per molti anni, causando la formazione di tumori a seconda delle caratteristiche dell’agente infettivo.

I virus dell’epatite B e C possono causare il cancro al fegato (epatocarcinoma), l’HPV provoca il cancro al collo dell’utero, alla vagina, all’ano e alla bocca/gola.

Inoltre, alcuni tumori del sangue (linfomi e leucemie), alcuni tipi di infezioni causate dal virus di Epstein-Barr e il sarcoma di Kaposi, un tumore più comune nelle persone affette da AIDS, possono essere correlati a un virus dell’herpes umano di tipo 8.

Epigenetica, cos’è?

Sebbene la genetica possa avere un ruolo nel cancro, è riduttivo ricondurre tutto alla sola genetica: ci sono molti altri fattori che influenzano la probabilità di sviluppare il cancro e ne determinano le caratteristiche caso per caso.

Questo “qualcos’altro”, che i ricercatori stanno esplorando da anni, è ciò che viene chiamato epigenetica.

Cinieri aggiunge: “Ormai è ampiamente chiaro che il cancro si manifesta quando si verificano mutazioni nel DNA, sia che tali cambiamenti siano ereditati o causati da qualcosa come il fumo di sigaretta”.

Tuttavia, queste alterazioni non modificano la sequenza del DNA, ma ne alterano l’espressione attivando o reprimendo vari geni.

Questo può causare una crescita incontrollata delle cellule, che è un segno distintivo del cancro.

Pertanto, non possiamo più parlare solo di genetica del cancro, ma dobbiamo studiare l’epigenetica: i meccanismi con cui i diversi geni vengono attivati e disattivati.

Mentre le mutazioni genetiche sono permanenti, le alterazioni epigenetiche del nostro DNA che si verificano a causa di fattori ambientali (come il fumo o lo stress) possono essere invertite attraverso trattamenti farmacologici.