Influenza, attesi 5 mln di casi e 10 milioni per virus simili

Gli esperti ritengono che la prossima stagione influenzale sarà di media intensità e stimano che il numero di casi potrebbe variare da 5 a 6 milioni.

Si prevedono “decine di milioni di casi” e “sintomi simili”, tra cui il virus H1N1.

La stima proviene da un virologo, Fabrizio Pregliasco, che ha presentato i risultati della sua ricerca in occasione dell’evento “Stagione influenzale 2023-2024: Cosa sapere e cosa fare”, Secondo Giampaolo Pregliasco, la diffusione dell’influenza dipenderà da diversi fattori, tra cui “i ceppi virali in circolazione, la loro novità e le variazioni rispetto agli anni precedenti”, nonché le condizioni meteorologiche e climatiche.

È fondamentale promuovere le vaccinazioni e le misure igieniche. Soprattutto perché il prossimo autunno-inverno vedrà una recrudescenza dell’influenza e della SARS-Cov-2, che possono avere sintomi simili, la gestione delle risorse potrebbe diventare più complessa.

Lo studio condotto da Human Highway e presentato ad Assosalute ha rivelato che il 61% degli italiani è consapevole della persistenza del virus SARS-CoV-2 e delle nuove varianti.

Preoccupazione che corre più veloce nelle donne rispetto agli uomini. “Le vaccinazioni non offrono solo una protezione personale, ma salvaguardano anche i gruppi vulnerabili dalle malattie infettive, chiarisce Pregliasco.

“Le persone fragili e anziane sono quelle più a rischio di complicazioni se contraggono un virus influenzale, quindi è bene che si vaccinino”.

Anche se in leggero calo rispetto all’anno precedente, l’intenzione di vaccinarsi contro l’influenza rimane alta tra gli italiani – il 33% di loro prevede di farlo nella prossima stagione. Questo è particolarmente vero per i residenti più anziani (oltre i 65 anni): più della metà (56,5%) intende vaccinarsi quest’inverno.


Nonostante il miglioramento del loro stato di salute, tuttavia, gli uomini sono più propensi delle donne a consultare un medico quando si ammalano: il 22% contro il 17%.

Sei persone su dieci hanno dichiarato che nel 2023 prenderanno un farmaco da banco, come uno sciroppo per la tosse o un antidolorifico, per curare l’influenza.