Fattore G nelle Zuppe Pronte: Glifosato Sotto la Lente d’Ingrandimento

Le zuppe confezionate, pratiche e convenienti, stanno diventando una scelta sempre più popolare per i pranzi in ufficio o fuori casa, generando un settore da circa 30 milioni di euro in ricavi, con oltre 4,5 tonnellate vendute annualmente.

Tra gli scaffali refrigerati, le combinazioni di legumi e cereali, nonché di legumi e ortaggi, figurano tra le opzioni predilette dai consumatori, in un’area di mercato dove le grandi marche e le etichette dei supermercati e discount si contendono l’attenzione offrendo continuamente nuove varianti.

Recenti esami condotti su 12 tipologie di zuppe pronte a base di legumi hanno svelato la presenza, in alcuni casi, di un componente indesiderato: il glifosato. Questo elemento, rilevato tanto nei prodotti convenzionali quanto, sorprendentemente, anche in quelli biologici, ha messo in luce la frequente contaminazione da pesticidi. Tuttavia, non mancano esemplari di zuppe completamente esenti da questi residui.

Le marche esaminate secondo il Salvagente.it includono:

  • Almaverde Bio, Carrefour, Coop, Conad, Dimmi di Sì, Esselunga, Euroverde, Eurospin, Lidl, Zerbinati.

Dai test emerge che il glifosato, l’erbicida più diffuso globalmente e classificato dall’IARC dell’OMS come “probabile cancerogeno per l’uomo”, è stato individuato in quantità rilevabili in alcuni campioni. Interessante notare che anche due varietà di zuppe biologiche hanno mostrato livelli di glifosato al di sotto dello 0,01 mg/kg, un valore considerato “zero tecnico”, suggerendo che le norme per i prodotti biologici richiederebbero un’azione anche per tracce di sostanze vietate.

Altri test hanno rivelato la presenza di cyfluthrin, un insetticida la cui licenza è stata revocata, suggerendo una possibile contaminazione ambientale anziché un uso diretto. Inoltre, sono state individuate tracce di altri pesticidi in molte delle zuppe analizzate, anche se in concentrazioni molto basse.

La questione del sale nelle zuppe è un altro aspetto da considerare. Superando spesso la raccomandazione dell’OMS di un massimo di 5 grammi al giorno, alcune zuppe testate contenevano fino a 3,4 grammi di sale per porzione, evidenziando la necessità di moderazione nel suo utilizzo per non compromettere i benefici nutrizionali di questi prodotti.

Considerazioni Finali

Questo esame delle zuppe pronte rivela che, nonostante l’attrattiva della convenienza e della varietà, è cruciale essere consapevoli dei possibili ingredienti “nascosti” e della loro provenienza. La contaminazione da pesticidi e l’alto contenuto di sale richiamano l’attenzione sulla necessità di scelte alimentari consapevoli e sull’importanza delle pratiche agricole sostenibili per ridurre questi rischi.

La replica delle aziende: “Prodotti conformi”

Le aziende coinvolte sostengono la conformità dei loro prodotti con le normative vigenti, evidenziando l’impegno verso pratiche di coltivazione più sostenibili e sicure. Nel frattempo, i consumatori sono incoraggiati a valutare attentamente le loro opzioni e a considerare alternative più salubri quando possibile.

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