Colesterolo alto, non mangiare questi salumi

Livelli elevati di colesterolo non sono salutari; tuttavia, il corpo ha bisogno di colesterolo per funzionare correttamente.

Livelli eccessivi di colesterolo LDL (cioè il colesterolo cattivo) nel sangue aumentano il rischio di malattie cardiovascolari quando sono superiori a 100 mg/dL, secondo i nuovi parametri stabiliti dalla Società Europea di Cardiologia.

Livelli elevati di colesterolo cattivo possono contribuire alla formazione di placche aterosclerotiche e quindi aumentare il rischio di infarto o ictus.

Per mantenere bassi i livelli di colesterolo è necessario seguire una dieta sana e praticare regolarmente attività fisica.

I salumi, o le carni lavorate con aggiunta di sale e conservanti, sono tra gli alimenti demonizzati perché possono aumentare i livelli di LDL.

Rinunciarvi del tutto non è necessario. Anche chi soffre di ipercolesterolemia può inserirli nella dieta, facendo, però, attenzione alla tipologia e alla frequenza di consumo. Ma quali sono, quindi, i salumi che può mangiare chi soffre di colesterolo alto?

Occorre prestare particolare attenzione al consumo di insaccati, come il salame, la salsiccia e la mortadella, ma anche di altri tipi di insaccati in cui sono state utilizzate carni diverse per ottenere il prodotto finale.

Altri salumi, invece, possono essere inclusi nella dieta, ma solo con moderazione. Vediamo quali sono i diversi contenuti di colesterolo dei salumi:

Il processo di produzione del prosciutto crudo prevede la salatura, la fermentazione e la stagionatura. Essendo prodotto in modo naturale, non contiene additivi o conservanti artificiali.

La fesa di tacchino è povera di carboidrati e grassi, ma ricca di proteine. La fesa di tacchino è un alimento ipocalorico, consigliato a chi deve tenere sotto controllo il colesterolo.

Le proprietà e le caratteristiche nutrizionali della bresaola variano a seconda del tipo di carne utilizzata, delle modalità di preparazione e della provenienza. La lavorazione della carne consente di ottenere un contenuto di grassi molto basso, rendendola adatta al consumo anche nelle diete dietetiche. Ciò è dovuto anche al basso contenuto di lipidi saturi e colesterolo.