Carboidrati alleati del cuore?: La scoperta Scientifica

Non è ancora il momento di rivoluzionare completamente le linee guida dell’alimentazione corretta, ma oggi i carboidrati potrebbero destare meno preoccupazione, almeno per quanto riguarda il loro impatto sulla salute del nostro cuore e dei vasi sanguigni.

Nonostante sia sorprendente, un team di ricercatori dell’Università Monash di Melbourne ha indicato che i carboidrati e i grassi saturi potrebbero effettivamente offrire una protezione contro il rischio di infarto.

Una dieta scorretta è comunemente considerata un fattore di rischio cardiovascolare e può contribuire ad altri problemi come l’obesità, il diabete mellito e l’ipertensione. Tuttavia, lo studio pubblicato sul British Medical Journal ha ribaltato questa convinzione. Scoprimamo perchè:

Lo studio su 10.000 donne australiane per 15 anni

Dopo aver coinvolto 10.000 donne australiane e averle seguite per oltre 15 anni, è emerso che un aumento nell’assunzione di carboidrati era correlato a una ridotta probabilità di malattie cardiovascolari, ipertensione, diabete mellito e obesità.

I ricercatori hanno precisato che un’assunzione moderata di carboidrati, compresa tra il 41 e il 44,3% del totale dell’energia alimentare, era associata al minor rischio di malattie cardiovascolari rispetto a donne il cui apporto di carboidrati rappresentava meno del 37% dell’energia totale.

I risultati dello studio

I risultati hanno indicato che coloro che consumavano proporzioni estreme di carboidrati mostravano uno stato di salute meno ottimale. Secondo lo studio, un’assunzione proporzionata di carboidrati ha portato a un rischio ridotto del 79% di sviluppare il diabete di tipo 2 e a una diminuzione compresa tra l’86 e il 99% dell’insorgenza di ipertensione e obesità.

I risultati ottenuti dagli studiosi australiani sembrano contraddire molte delle conclusioni della ricerca epidemiologica precedente, che ha sempre evidenziato un legame tra grassi saturi e malattie cardiovascolari. La meta-analisi, invece, suggerisce che i grassi saturi non mostrano una correlazione significativa con la mortalità totale o le malattie cardiovascolari.

Gli esperti sostengono che la causa dell’“incoerenza” nella letteratura non sia chiara, anche se sono convinti che gli studi precedenti abbiano trascurato l’importante ruolo delle fibre nell’impedire la formazione di placche nelle arterie.

Dieta per prevenire le malattie cardiovascolari

“Ci sono ancora discussioni aperte sulla dieta ottimale per prevenire le malattie cardiovascolari”, ha spiegato Sarah Zaman, ex docente presso la Monash University, attualmente professore associato all’Università di Sydney.

“Storicamente, una dieta a basso contenuto di grassi è stata centrale nelle linee guida per la prevenzione primaria.

Tuttavia, una delle sfide principali nelle nostre linee guida dietetiche è stata la partecipazione prevalente di uomini negli studi dietetici o la mancanza di analisi specifiche basate sul sesso.

È dunque necessario condurre ulteriori ricerche per adattare le nostre direttive dietetiche considerando le differenze di genere”.

Fonte: “Association of carbohydrate and saturated fat intake with cardiovascular disease and mortality in Australian women” pubblicato sul British Medical Journal