Radon: Il Gas Invisibile Che Minaccia la Nostra Salute

Esiste un gas naturale, prodotto dalla crosta terrestre, che in elevate concentrazioni può causare diverse patologie respiratorie e talvolta contribuire alla formazione di tumori. Non riceve molta attenzione mediatica rispetto ai danni alla salute associati al fumo e all’inquinamento, ma è importante conoscerne l’impatto. Vediamo di cosa si tratta.

Quando si affronta il tema dei gas climalteranti e dell’inquinamento atmosferico, spesso si pensa immediatamente ai gas serra come la CO2, il diossido d’azoto e ai livelli di particolato sottile come il PM10 e il PM 2.5. In sintesi, l’associazione principale è con il fenomeno del riscaldamento globale.

Tuttavia, c’è un gas di origine naturale che rappresenta una grave minaccia per la salute umana. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, questo gas è responsabile di circa 3200 casi di tumore polmonare all’anno solo in Italia.

Gas radon che cos’è e come si forma

Secondo l’Associazione Italiana di Oncologia, circa 40.000 casi di tumori polmonari vengono diagnosticati ogni anno. Ciò significa che, in media, ogni 12,5 casi, l’eccessiva esposizione al radon è una delle cause. In particolare, nei pazienti fumatori che risiedono in aree urbane o regioni fortemente inquinate e che sono anche esposti a livelli elevati di radon, risulta difficile determinare la causa primaria del tumore.

Gas radon perchè e così pericoloso

Ora approfondiremo cosa sia il radon, come si forma e perché rappresenti un pericolo. Il radon è un gas nobile e radioattivo, privo di colore e odore, prodotto continuamente dalla crosta terrestre, principalmente da rocce come tufo, pozzolana, granito e in quantità minori dai calcari.

Questo gas deriva dal processo di decadimento dell’Uranio, presente naturalmente nelle suddette rocce, e rappresenta una fonte di radioattività naturale.Il radon, essendo un gas inerte ed elettricamente neutro, non interagisce con altre sostanze. Quando viene inspirato, viene espirato inalterato.

Tuttavia, poiché è radioattivo, produce dei prodotti di decadimento carichi negativamente che si legano alle particelle presenti nell’aria.

Randon, se inalato danneggia le cellule umane

Se inalato, questo particolato può depositarsi sulle superfici dei tessuti polmonari, specialmente due isotopi del polonio, chiamati 218Po e 214Po, che emettono radiazioni alfa dannose per le cellule umane. In molte nazioni industrializzate, sono state emesse raccomandazioni per misurare la concentrazione di radon e intraprendere azioni correttive quando supera livelli considerati un rischio elevato per la salute.

I livelli di riferimento per il radon variano da Paese a Paese e generalmente si collocano nell’intervallo tra 150 e 400 Bq/m3. Ecco alcuni esempi:

  • Stati Uniti: 150 Bq/m3
  • Inghilterra: 200 Bq/m3
  • Germania: 250 Bq/m3
  • Canada: 800 Bq/m3

In Italia, secondo Arpa Lombardia, la media è di 80 Bq/m3. Tuttavia, nelle abitazioni, il 4.1% supera i 200 Bq/m3, mentre lo 0.9% supera i 400 Bq/m3. Nonostante ciò, al momento non sono state implementate disposizioni nazionali che seguano le indicazioni europee, non garantendo quindi una tutela normativa alla popolazione.

Fonte: Fondazione Veronesi