Curcuma colorata artificialmente: migliaia di morti in Asia

La curcuma, celebre per il suo colore dorato e le proprietà salutari, nasconde un lato oscuro in alcune regioni asiatiche. In questi luoghi, la polvere di curcuma, ottenuta dai rizomi della pianta, viene mescolata al cromato di piombo per accentuarne il colore.

Questo composto inorganico, se riscaldato, può emettere fumi tossici e risultare corrosivo, diventando una seria minaccia per la salute umana.

Particolarmente in alcune zone del sud-est asiatico, dove i controlli sulla produzione possono essere meno rigidi, il piombo può contaminare utensili da cucina, cosmetici e altri prodotti comuni. Tuttavia, diversi studi indicano che la curcuma stessa, ampiamente impiegata nella cucina asiatica, potrebbe essere la principale causa di questa contaminazione.

Curcuma colorata artificalmete: in aumento rischio di malattie cardiache e disturbi cerebral

L’esposizione a quantità elevate di piombo comporta un aumento del rischio di malattie cardiache e disturbi cerebrali, soprattutto nei bambini, con effetti devastanti sulla salute. Uno studio pubblicato su Lancet Planetary Health evidenzia che il sud-est asiatico registra il tasso più elevato di decessi dovuti all’avvelenamento da piombo, con almeno 1,4 milioni di morti nel 2019.

L’India, responsabile del 75% della produzione mondiale di curcuma, è al centro di questa problematica e presenta la maggiore incidenza globale di avvelenamento da piombo. Tuttavia, il Bangladesh si distingue per una gestione efficace di questa situazione critica.

Studio della Stanford University

Tra il 2014 e il 2018, uno studio condotto dalla Stanford University ha evidenziato un’associazione tra l’alto consumo di curcuma e elevate concentrazioni di piombo nelle donne incinte nelle aree rurali del Bangladesh. Successivamente, in collaborazione con le autorità alimentari locali, è stato vietato l’uso di sostanze nocive mescolate alla curcuma.

Nel 2019, la Stanford University e il Centro Internazionale per la Ricerca sulle Malattie Diarroiche del Bangladesh hanno lanciato una campagna di sensibilizzazione. La prima ministra del Bangladesh, Sheikh Hasina, ha avvertito i cittadini sui pericoli legati al consumo di curcuma contaminata da piombo attraverso una trasmissione televisiva nazionale.

La campagna ha diffuso avvisi nei negozi e sui media, considerando l’adulterazione della curcuma come un reato punibile con salate multe per coloro che non rispettavano le normative governative.

Dati recenti e ufficiali, pubblicati da The Economist, dimostrano una riduzione significativa: in soli due anni, la percentuale di curcuma prodotta in Bangladesh contenente tracce di piombo è scesa dal 47% a zero.

L’impegno del Governo ha prodotto una notevole riduzione della presenza di piombo nelle fabbriche di curcuma, con una diminuzione del 30% dei livelli di piombo nel sangue dei lavoratori.

Questa efficace campagna di sensibilizzazione a livello nazionale potrebbe aver salvato numerose vite. È auspicabile che venga estesa anche ad altre nazioni, come l’India e altre aree che affrontano la questione della curcuma contaminata.