Negli USA c’è un epidemia di Sifilide, aumentata dell’80% in cinque anni: E’ allarme

La sifilide, la gonorrea e la clamidia sono le patologie oggetto dell’ultimo rapporto del Center for Disease Control and Prevention (CDC), appena pubblicato e basato sui dati raccolti negli Stati Uniti nel corso del 2022.

Preoccupano particolarmente gli esperti i casi di sifilide, che nel 2022 hanno superato i 200 mila, con quasi quattromila casi di sifilide congenita, trasmessa da madre a figlio durante la gravidanza.

In questo contesto, l’aumento percentuale su cinque anni è addirittura del 183%. Un report della National Coalition of Std (Malattie Sessualmente Trasmissibili) Directors sottolinea che questi numeri, relativi al 2022, non tengono conto della carenza di Bicillina L-A, un farmaco per la sifilide congenita, iniziata la scorsa primavera, né dei tagli al personale per le malattie sessualmente trasmissibili avvenuti l’estate scorsa.

I dati allarmanti

Il documento della National Coalition of Std Directors afferma: “Gli ultimi dati del CDC sulle Infezioni Sessualmente Trasmesse (IST) mostrano che la nostra nazione sta affrontando una rapida deteriorazione della salute pubblica, con vite umane in gioco.

Le IST, in particolare la sifilide, continueranno ad aumentare in modo incontrollato finché l’amministrazione e il Congresso non forniranno le risorse necessarie per garantire servizi basilari di screening, trattamento e prevenzione alle comunità.”

Anche il rapporto del CDC sottolinea l’importanza di considerare le malattie sessualmente trasmissibili come una priorità in campo di salute pubblica. Complessivamente, sommando i casi di gonorrea, clamidia, sifilide e sifilide congenita, gli Stati Uniti hanno registrato più di due milioni e mezzo di infezioni nel 2022.

L’unico dato positivo è la diminuzione dei casi di gonorrea (la prima in dieci anni), con un calo dell’8,7% rispetto all’anno precedente, sebbene siano ancora più alti dell’11,1% rispetto al 2018. Per quanto riguarda la clamidia, i casi registrati nel 2022 superano il milione e seicentomila, con una riduzione del 6,2% rispetto al 2018.

E’ la sifilide a destare maggiori preoccupazioni

il CDC afferma che “ogni caso è uno di troppo se abbiamo i mezzi per prevenirlo”. Il Vital Signs Report del CDC, pubblicato lo scorso dicembre, evidenzia che diagnosi e cure tempestive durante la gravidanza avrebbero potuto prevenire l’88% dei casi di sifilide congenita diagnosticati nel 2022. La sifilide e la sifilide congenita

La sifilide, causata dal batterio Treponema pallidum, si trasmette attraverso rapporti sessuali o il contatto con il sangue.

La malattia si sviluppa in quattro stadi: primario, secondario, latente e tardivo. Il primo stadio, che dura dai 10 ai 90 giorni, è caratterizzato dalla formazione di un’ulcera rossa scura a livello dei genitali, dell’ano o del cavo orale.

L’ulcera, o sifiloma, guarisce spontaneamente in 3-6 settimane, ma la malattia persiste. Lo stadio successivo, il secondario, mostra macchie cutanee su busto e arti, con altri sintomi come febbre e dolori diffusi. Questi sintomi tendono a scomparire spontaneamente, ma se la malattia non è trattata, passa allo stadio latente, privo di sintomi ma ancora infettante.

Lo stadio tardivo può manifestarsi molti anni dopo l’infezione, con coinvolgimento di vari tessuti e organi, potenzialmente causando il decesso se i sintomi interessano l’apparato cardiovascolare.

L’infezione può anche essere congenita, con una madre infetta che trasmette il batterio al figlio durante la gravidanza, il parto o l’allattamento. Negli Stati Uniti, nel 2022, questa forma d’infezione ha causato 282 casi di decessi infantili e bambini nati morti.

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