Inchiesta esplosiva: frutti tropicali contaminati da pesticidi tossici: I più contaminati

I frutti tropicali, sempre più diffusi nei nostri supermercati e sulle nostre tavole, potrebbero costituire una minaccia seria per la nostra salute.

Provenienti da Paesi extracomunitari, purtroppo spesso sono contaminati da pesticidi, erbicidi e fungicidi, alcuni dei quali vietati nell’Unione Europea. Sono sostanze inquinanti e pericolose dalle quali è preferibile tenersi lontani.

La conferma di questa problematica proviene da una nuova indagine condotta dalla rivista Il Salvagente, che si è concentrata su ananas, mango e avocado venduti nei supermercati italiani. In queste analisi, è stata riscontrata la presenza di sostanze chimiche controverse. I pesticidi illegali rappresentano un serio rischio.

Come consumatori, siamo sempre più consapevoli dei pericoli per la salute e l’ambiente legati all’uso di pesticidi nei prodotti alimentari. Queste sostanze possono alterare le funzioni del nostro organismo, con molti di essi che agiscono come interferenti endocrini, contribuendo all’insorgenza di gravi patologie come tumori e malattie neurologiche.

Per proteggere i consumatori, l’Unione Europea ha vietato alcuni dei fitofarmaci più pericolosi, anche se la strada per eliminare completamente tali sostanze chimiche dall’agricoltura dell’UE è ancora lunga.

Il problema principale, evidenziato dagli autori de Il Salvagente, è che i Paesi dell’UE, compresa l’Italia, producono e esportano pesticidi vietati in Europa, rifornendo i Paesi extracomunitari di sostanze tossiche. Queste sostanze, grazie all’importazione di prodotti agricoli, finiscono per tornare nei nostri piatti.

Nel 2018, l’Italia è diventata il secondo maggiore esportatore di pesticidi vietati in Europa, approvando l’esportazione di oltre 9.000 tonnellate di tali sostanze. La situazione è preoccupante, considerando che molti frutti tropicali analizzati hanno mostrato tracce di pesticidi, alcuni dei quali vietati nell’UE.

Gli autori dell’indagine hanno rilevato la presenza di residui di tre fungicidi autorizzati, ma anche la presenza di pesticidi vietati nell’UE. Questi ultimi includono molecole considerate cancerogene, interferenti endocrini e dannose per l’ambiente.

L’indagine sottolinea che, nonostante le basse concentrazioni riscontrate, la presenza di fitofarmaci vietati potrebbe derivare da utilizzi passati o contaminazioni dei terreni che possono comunque influire sulla sicurezza dei frutti.

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