I gusci delle cozze al posto del cemento per pavimentare le banchine dei porti

I gusci delle cozze, combinati con i sedimenti provenienti dal dragaggio dei porti, formeranno un nuovo materiale verde, che viene lentamente sviluppato dal progetto europeo Life “GreenLife4Seas”.

Un progetto pensato per risolvere due problemi contemporaneamente e creare un modello di economia circolare.

Poiché i gusci delle cozze sono costituiti da carbonato di calcio – una sostanza che non si decompone nelle normali condizioni di compostaggio – non dovrebbero mai essere gettati nella spazzatura.

I sedimenti dei porti vengono dragati per mantenere la navigabilità del porto e rimuovere i contaminanti. Questi sedimenti diventano poi rifiuti e devono essere smaltiti come tali, con costi considerevoli.

Questi prodotti a base biologica richiedono un trattamento complesso per essere riutilizzati.

Le quantità di rifiuti prodotti, tra cui conchiglie e sedimenti, sono enormi: l’Italia è tra i primi dieci produttori mondiali di cozze; infatti quasi 3 milioni di metri cubi saranno bonificati dai porti nazionali entro i prossimi 10 anni con un costo superiore ai 180 milioni di euro.

I laboratori del Politecnico di Bari e i centri di ricerca del Politecnico di Zurigo, lavorando in collaborazione, hanno ideato un trattamento di stabilizzazione meccanica dei sedimenti con leganti parzialmente sostituiti da una farina di gusci di cozze, un additivo che permette di ridurre l’uso del cemento.

Il progetto, che coinvolge Italia e Grecia, prevede la realizzazione di prototipi di frangiflutti e pavimentazione da esterni per banchine che verranno messe in opera nei porti della Spezia in Liguria, in quelli di Bari e Barletta in Puglia e nel Porto del Pireo ad Atene.