Chi soffre di colesterolo può mangiare la ricotta?

Il colesterolo alto è un importante fattore di rischio cardiovascolare, per cui è importante mantenere i livelli di LDL (colesterolo cattivo) al di sotto dei livelli preoccupanti. Al contrario, è importante mantenere i livelli di colesterolo buono, che può invece preservare la nostra salute.

I formaggi sono generalmente sconsigliati in caso di colesterolo alto, a causa della loro ricchezza di grassi saturi. Alcuni tipi di formaggio, però, forniscono acidi grassi che possono contribuire ad aumentare il colesterolo buono, vediamo quali e, nel caso specifico della ricotta fresca, quanto mangiarne in caso di colesterolo alto.

Da secoli il formaggio è associato a molti benefici per la salute e il benessere.

Ma cosa succede a chi ha il colesterolo alto?

Ricotta con il colesterolo alto

La ricotta è un’ottima opzione per chi vuole mangiare formaggio mentre cerca di ridurre il colesterolo. È povera di lipidi e particolarmente ricca di proteine e calcio, ma la ricotta di pecora contiene ancora meno colesterolo.

La ricotta contiene 174 calorie, 84 mg di sodio ma ben 105 mg di potassio, essenziale per il cuore. Fornisce inoltre ferro, magnesio e persino una parte della preziosa cobalamina.

Il rapporto tra formaggio e colesterolo è ancora oggetto di dibattito.

I prodotti lattiero-caseari sono costituiti da un mix di acidi grassi saturi e polinsaturi, che possono avere effetti diversi sul metabolismo dei grassi. Inoltre, apportano quantità significative di altri nutrienti che possono modificare il rischio cardiovascolare, come fosfolipidi, proteine del latte, calcio e vitamina D.

Oggi nuovi studi mettono in discussione la relazione tra formaggio e colesterolo nel sangue. Una recente analisi ha confrontato l’aumento del colesterolo dovuto al consumo di formaggi stagionati rispetto ad altri prodotti caseari ad alto contenuto di grassi.

Il formaggio cremoso e il tofu (formaggio a base di soia) non hanno causato un aumento dei livelli di colesterolo, rispetto al formaggio stagionato. Mentre il burro, pur avendo una composizione di grassi simile (rapporto grassi polinsaturi/saturi), ha aumentato il colesterolo più del formaggio stagionato.

Nel complesso, i dati scientifici più recenti non mostrano un impatto negativo del consumo di formaggio sul colesterolo o sul rischio cardiovascolare. Gli studi suggeriscono che gli effetti dell’aumento del colesterolo mediato dagli acidi grassi saturi sono mitigati dalla presenza di proteine e minerali preziosi, presenti in alimenti complessi come il formaggio e lo yogurt, che sembrerebbero limitare l’assorbimento dei grassi saturi.