Prevenzione del Cancro: Il Ruolo del Digiuno secondo la Scienza

Dopo aver abbandonato il tabagismo, seguire una dieta equilibrata e variegata emerge come uno dei modi più efficaci per ridurre il rischio di sviluppare diverse forme di cancro.

Si stima che almeno un terzo di questi casi potrebbe essere evitato attraverso scelte alimentari consapevoli.

Questa percentuale quasi raddoppia quando si considerano specificamente i tumori che coinvolgono l’apparato digerente, come l’esofago, lo stomaco, il colon-retto, il fegato, il pancreas e la colecisti.

Negli ultimi anni, l’attenzione verso l’importanza della dieta nella prevenzione del cancro è cresciuta notevolmente, con un particolare interesse rivolto al digiuno. Ma quali sono le differenze tra i diversi approcci al digiuno, e cosa ci dice la scienza riguardo alla sua connessione con il rischio di cancro?

Cosa Significa Digiuno?

Recenti studi hanno dimostrato che brevi periodi di digiuno, quando seguiti in modo appropriato sotto la supervisione medica, possono portare benefici significativi alla salute. Questi vantaggi sono stati osservati non solo negli esseri umani, ma anche in studi condotti su animali di laboratorio.

Tra i benefici, si riscontrano un aumento generale della longevità e una riduzione dell’insorgenza di malattie infiammatorie. Inoltre, in studi preclinici, sia in colture cellulari che su animali da laboratorio, si è visto che il digiuno, seguito sotto la guida di professionisti sanitari, può ridurre gli effetti tossici della chemioterapia e potenziarne l’efficacia.

Nonostante queste premesse promettenti, è fondamentale evitare l’auto-applicazione di queste pratiche, poiché potrebbe comportare rischi per la salute senza ottenere i benefici desiderati.

I Diversi Approcci al Digiuno e i Loro Benefici:

  1. Dieta “Mima-Digiuno”: Questo regime prevede un basso apporto calorico (100-1.100 calorie al giorno) e di proteine (9-11%) per i primi 1-5 giorni della settimana, con un apporto elevato di grassi (44-46%).
  2. Restrizione Calorica: Questo approccio comporta una riduzione giornaliera dell’apporto energetico, ottenuta attraverso una diminuzione dell’apporto di tutti i macronutrienti, ad eccezione di vitamine e sali minerali.
  3. Digiuno Intermittente: Più che concentrarsi su cosa mangiare, questo metodo pone l’attenzione su quando mangiare. Ad esempio, la dieta “16:8” consente il consumo di pasti entro un periodo di 8 ore al giorno, mentre la dieta “5:2” prevede di mangiare normalmente 5 giorni alla settimana, limitando l’apporto calorico negli altri 2 giorni.

Chi Può Beneficiare del Digiuno:

Il digiuno intermittente può portare una serie di benefici, inclusi un miglioramento delle capacità cognitive, una riduzione dell’infiammazione e una migliore gestione del peso.

Tuttavia, è importante sottolineare che il digiuno non è adatto a tutti. Si raccomanda di consultare un medico nutrizionista prima di intraprendere qualsiasi regime di digiuno, specialmente per persone con condizioni mediche preesistenti.

Conclusioni e Prospettive Future:

Nonostante i risultati promettenti, è importante notare che attualmente non ci sono linee guida ufficiali che raccomandano il digiuno come supporto alle terapie oncologiche.

La ricerca in questo campo è ancora in fase iniziale e ulteriori studi sono necessari per confermare le prime conclusioni. Inoltre, il digiuno non dovrebbe mai sostituire i trattamenti medici convenzionali e dovrebbe essere adottato sotto la supervisione di professionisti sanitari qualificati.

Rimani Informato:

È fondamentale continuare a seguire gli sviluppi della ricerca in questo campo e consultare un medico o un nutrizionista esperto per eventuali aggiornamenti o raccomandazioni personalizzate.

Fonte: Airc