Manca l’Eliminazione dei Fossili alla Cop28: Ira e Critiche da Parte dei Paesi Poveri e dell’Unione Europea

La Cop28 ha deluso molti per l’assenza di impegni concreti sull’eliminazione dei combustibili fossili. Questo ha generato proteste sia dall’Unione Europea che dai Paesi poveri, evidenziando divisioni significative sulle azioni climatiche necessarie.

A Dubai, alla Cop28, Licypriya Kangujam, una giovane attivista di 12 anni dall’India, ha attirato l’attenzione intervenendo per chiedere l’abbandono dei combustibili fossili, ricevendo applausi ma senza cambiare la bozza conclusiva presentata dalla presidenza del vertice.

La bozza propone una “riduzione” piuttosto che “eliminazione graduale” dei combustibili fossili entro il 2050, suscitando critiche da parte dell’Unione Europea e di Stati insulari più vulnerabili ai cambiamenti climatici. La bozza, lunga 21 pagine, ha deluso molti per l’assenza di impegni vincolanti e per il linguaggio ambiguo riguardo ai tagli alle emissioni entro il 2030.

L’articolo critico 39 propone una “riduzione” invece di “eliminazione” e posticipa il taglio di produzione e consumo di idrocarburi a 27 anni nel futuro. Si chiede anche una “rapida riduzione” nell’uso del carbone, ma solo negli impianti senza tecnologie di abbattimento, sollevando preoccupazioni sulla forza vincolante delle misure.

Nonostante alcuni punti positivi come il riferimento alla lotta alla deforestazione e l’impegno a triplicare le energie rinnovabili entro il 2030, la bozza ha ricevuto critiche per la mancanza di azioni vincolanti e impegni più decisi per contrastare il cambiamento climatico.